Finalità della Fondazione

Finalità della Fondazione

  1. Realizzare la domiciliarità. La Fondazione collaborerà con i parenti e gli amici delle persone con disabilità, con il volontariato e con le istituzioni pubbliche e private che si occupano della cura e del benessere delle persone.
  2. Formulare e attuare per ogni persona con disabilà un progetto individualizzato globale, che tenga presenti: la salute, l’apprendimento, la socialità, l’affettività, il lavoro e (o) altri impegni extra domestici, il tempo libero, lo sviluppo dell’autonomia dell’indipendenza individuale e le eventuali necessità di abilitazione e di riabilitazione. Il progetto è anche la base su cui formulare il ‘contratto’ di trust.
  3. Curare la formulazione e l’accrescimento del patrimonio della Fondazione, che si attua con le acquisizioni (in quanto e se previste nel contratto di trust) dei beni dei disabili o che le famiglie rendono disponibili a questo scopo al termine del trust stesso, raccogliendo anche altri lasciti e donazioni di privati e di Enti.
  4. Realizzare iniziative di formazione e di informazione sulla “domiciliarità” e sui tempi a essa connessi, realizzando incontri, convegni, corsi, pubblicazioni e rivolgendosi a tutti i soggetti sociali interessati, alle istituzioni pubbliche e ai professionisti coinvolti nella cura della persona e dei suoi interessi anche patrimoniali, nonché alle famiglie al cui interno vive una persona con disabilità.

La Fondazione, per perseguire le finalità sopra indicate, utilizza lo strumento del trust, proponendosi e agendo come trustee.

La domiciliarità sostiene la persona nel suo progetto di vita in una casa, che per alcuni potrà essere la propria casa di origine, con un piccolo gruppo di altre persone, secondo il modello abitativo definito nella Legge 112/2016

È un gruppo di persone che vive in un’atmosfera ricca di occasioni e di amicizie, in un clima di condivisione ospitale.

È la rete di rapporti interpersonali e professionali per chi necessita di aiuto nella cura di sé nella quotidianità.

È la tutela amichevole della dignità e dei diritti di chi è meno capace di chiedere alla società e alle istituzioni quanto gli spetta.

È l’attuarsi in un progetto di vita, in un clima familiare, all’interno di una piccola comunità stabile, in relazione con la comunità del contesto abitativo

È una casa anche per chi non ha casa.